Nonostante sia un disturbo piuttosto comune, la dislessia è ancora poco conosciuta dalla maggior parte delle persone che, anche di fronte a sintomi molto chiari e evidenti, non riescono a riconoscerla. In questo articolo spieghiamo in cosa consiste esattamente la dislessia, come riconoscerla e come trattarla.
Che cos’è la dislessia e quali sono le sue cause?
La dislessia è una difficoltà più o meno grave nell’imparare a leggere. In alcune occasioni questa
difficoltà può interessare anche la scrittura, i calcoli numerici o altre attività scolastiche.
Molti studi hanno cercato di determinare le cause organiche della dislessia e ci sono diverse teorie a riguardo. Una delle più recenti “accusa” il cromosoma 15. Tuttavia, è stato affermato con assoluta certezza che non esiste una relazione tra dislessia e problemi cognitivi, neurologici o sensoriali. I bambini dislessici non hanno deficit mentali e sono assolutamente normali e intelligenti, ma non riescono a
leggere in modo fluido e corretto.
Quello che per tutti i bambini è un automatismo che non richiede sforzo, per loro la lettura è il risultato di un grande sforzo e della conseguente spesa di energia, che non possono dedicare ad altre attività.
Caratteristiche della dislessia nel bambino piccolo
Oltre alle difficoltà che interessano specificamente la lettura, i bambini dislessici possono presentare anche altri tipi di disturbi.
- Per esempio, difficoltà motorie nello sport dovute alla scarsa capacità di coordinare i movimenti.
- Un altro sintomo è la tendenza a confondere concetti come destra e sinistra o sopra e sotto.
- La memoria a breve termine e la nozione del tempo possono anche essere per lui fonte di problemi e confusione.
- Inoltre, il bambino mostra una tendenza a essere disordinato, particolarmente emotivo, insicuro e vulnerabile.
Sintomi della dislessia nella fase scolastica
In generale, i sintomi della dislessia sono più evidenti intorno al secondo o terzo anno della scuola primaria. Tuttavia, in alcuni casi né i genitori né gli insegnanti considerano l’ipotesi della dislessia, attribuendo invece i problemi del bambino a pigrizia, mancanza di impegno e scarsa volontà nelle attività scolastiche. In altre parole, pensano si tratti di un problema comportamentale.
Per questo motivo, c’è il rischio di litigare e incolpare i bambini, peggiorando la situazione e ritardando gli interventi appropriati.
Riepilogo dei sintomi della dislessia
Di seguito riportiamo in modo pratico i sintomi più caratteristici della dislessia nelle diverse fasi del bambino, per facilitarti il riconoscimento.
- Il bambino impiega molto tempo a fare i compiti.
- Non controlla il trascorrere del tempo.
- Inventare parole durante la lettura.
- Preferisce leggere ad alta voce per capire.
- Ha una cattiva ortografia o calligrafia.
- Sembra pigro, anche se è intelligente.
- È facilmente distraibile e sogna ad occhi aperti.
- Confonde destra e sinistra.
- Non gli piace la scuola e ha bassa autostima.
- Usa stratagemmi per evitare di leggere.
- Ha sbalzi d’umore improvvisi.
- Non ricorda quello che sapeva il giorno prima.
- Forse uno dei sintomi più chiari è l’inversione nella scrittura, caratterizzata dalla comparsa di lettere e parole scritte al contrario, come la confusione tra le lettere “b”, “p” e “d”, o la scrittura invertita, ad esempio scrivere “sol” invece di “los”.
Affrontarla
Per affrontare la dislessia
genitori, specialisti e insegnanti devono fare fronte comune.
Il ruolo degli specialisti
È molto importante che, al minimo segno di dislessia, si consulti immediatamente uno specialista, per determinare esattamente cosa sta succedendo al bambino attraverso una serie di test specifici.
Conoscere il problema è il passo più importante, poiché con il giusto supporto e insegnamento i bambini dislessici possono raggiungere lo stesso livello degli altri senza problemi. I medici insieme ai genitori devono valutare le misure più adeguate.
Il ruolo degli insegnanti
Le istituzioni scolastiche hanno un ruolo fondamentale quando si affrontano difficoltà di lettura. Gli insegnanti devono collaborare con i genitori affinché l’apprendimento dei loro figli sia il più semplice possibile. È essenziale che i bambini ricevano supporto a scuola e abbiano più tempo per certe attività.
Insegnanti e genitori devono anche prestare attenzione ai bambini con difficoltà di lettura, specialmente quando sono con altri bambini. Il modo migliore per farlo è non imporre obiettivi eccessivi, né forzare le loro capacità e competenze.
I bambini con dislessia sono più creativi?
Quando si parla di dislessia, spesso si citano personaggi famosi che avevano questa difficoltà: da Pablo Picasso a Walt Disney, Thomas Edison o George Washington, fino ad Albert Einstein e Leonardo da Vinci. Non è stato possibile dimostrare la dislessia in tutti i casi, ma molti esperti sostengono che esista una relazione tra dislessia e creatività.
I dislessici sarebbero portati ad applicare soluzioni originali ai problemi, dimostrando una particolare intuizione e una notevole intelligenza. Anche se si tratta di una teoria assolutamente non dimostrabile, è molto importante per i bambini dislessici avere esempi positivi.
Il fatto che personaggi noti, capaci di ottenere risultati rilevanti in diversi campi, abbiano sofferto questa difficoltà è senza dubbio di grande aiuto per far sì che questi bambini non si sentano diversi dagli altri.
Quando si parla di dislessia, generalmente si menzionano persone famose che hanno avuto questa difficoltà: da Pablo Picasso a Walt Disney, Thomas Edison o George Washington, fino ad Albert Einstein e Leonardo da Vinci. Non è stata dimostrata la loro dislessia in tutti i casi, ma molti esperti sostengono che ci sia una relazione tra dislessia e creatività.
I dislessici sarebbero guidati ad applicare soluzioni originali ai problemi, dimostrando una particolare intuizione e un’intelligenza notevole. Anche se si tratta di una teoria assolutamente non dimostrabile, è molto importante che i bambini dislessici abbiano esempi positivi.
Il fatto che personaggi conosciuti, capaci di ottenere risultati notevoli in diversi campi, abbiano sofferto questa difficoltà rappresenta senza dubbio un grande aiuto affinché questi bambini non si sentano diversi dagli altri.
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